D'estate salviamoci la pelle

cura della pelle in estate

Temperature alle stelle, umidità, sudorazione che aumenta di pari passo e…. per la pelle son dolori. Già, perché con la loro complicità, funghi e  batteri che vivono nell’ambiente tendono a proliferare, scegliendo poi come bersaglio privilegiato proprio la cute che, maggiormente scoperta d’estate, ne fa le spese. Difendersi non è però difficile e poche accortezze possono evitarci di rimaner preda di infezioni e micosi che possono rovinarci le vacanze. Ecco i consigli per riuscirci suggeriti dalla dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa e docente al Master di Medicina Estetica dell’Università di Pavia.

 

W le ciabattine flip flop  

Mai camminare scalzi negli spazi comuni di stabilimenti balneari e piscine: c’è il rischio di infettarsi con un fungo (la tinea pedis) che si insedia nello spazio tra un dito e l’altro del piede (soprattutto quello tra il quarto e il quinto), dove inizia a proliferare.
Risultato: una desquamazione biancastra che in breve si trasforma in una fessurazione rossa che prude e fa male. E’ il cosiddetto piede d’atleta, una micosi in agguato anche con l’uso promiscuo di ciabatte, sandali o scarpe.

Per evitare sorprese, perciò, ok a calzature personali, sì agli infradito di gomma in piscina e in spiaggia, da usare anche quando si utilizza una toelette o una doccia comune.
Attenzione invece alle scarpe da tennis, soprattutto se poco traspiranti. Non vanno mai indossate per troppe ore di seguito e sempre con un paio di calzini di cotone: per evitare un’eccessiva sudorazione che crea un terreno ideale alle aggressioni della tinea pedis.

Se nonostante le accortezze l’infezione si fa strada, occorre utilizzare creme o lozioni a base di antimicotici, prescritti dal medico.
Per potenziarne l’azione è utile lavare i piedi ogni giorno con una soluzione disinfettante , asciugando poi anche gli spazi tra un dito e l’altro: per eliminare ogni traccia di umidità, alleata del fungo.

Mai “pelle a pelle” con la sabbia

Mai sdraiarsi a diretto contatto con la sabbia, compresa quella del bagnasciuga: soprattutto se di riporto, può essere contaminata da streptococchi e stafilococchi, germi responsabili dell’impetigine, un’infezione che colpisce sia bambini che adulti.
Si manifesta con bollicine pruriginose, contornate da un alone rossastro, al viso e al contorno della bocca. Sono molto contagiose e per questo è importante non grattarle: per evitare di diffondere l’infezione.

Per prevenirle, però, basta stendere sempre un asciugamano o un telo mare prima di sdraiarsi sulla sabbia e adottare lo stesso provvedimento anche quando ci si siede sulla sedia di un bar indossando solo il costume, magari anche bagnato: umidità e microcristalli salini possono alterare la barriera cutanea e facilitare il contagio. Importante anche utilizzare asciugamani e teli personali e lavarli con acqua calda. Se le bollicine fioriscono ugualmente, occorre rivolgersi al medico che prescriverà creme antibiotiche mirate ed eventualmente antibiotici per bocca.

Lettini e sdraio: sì ma con protezione

Tassativo l’asciugamano o il telo anche quando ci si stende su un lettino da mare, o ci si siede su una sdraio di uno stabilimento balneare: per evitare di rimaner vittime della Pityriasi versicolor, infezione provocata da un fungo che diventa evidente proprio d’estate sotto forma di macchie ovali bianche, soprattutto su collo e decolettè, che spiccano nette sull’abbronzatura.

L’infezione può essere contagiosa solo per chi ha una predisposizione ed è più facile in chi suda molto e ha un sebo con una precisa composizione che sembra in grado di "attivare" il fungo, rendendolo virulento.

Proprio perché non è possibile saperlo in anticipo, vale la pena di essere prudenti, evitando anche l’uso promiscuo di magliette. Se poi la prevenzione non è sufficiente e si scopre che la genetica ci ha reso facili vittime dell’infezione, le cure non mancano: antimicotici in crema da applicare sulla pelle e, se la forma è estesa da assumere anche per bocca, prescritti dal medico.
Vanno associati a shampoo medicati perché il fungo si insedia anche sul cuoio capelluto.

No al costume bagnato

Fare una doccia di acqua dolce, sia dopo un bagno in piscina che in acqua di mare, e cambiare subito il costume, indossandone uno asciutto: è un ulteriore trucco salvapelle.

Tenerlo addosso bagnato può giocare brutti scherzi alla delicata cute dell’inguine e a quella della parte interna delle cosce che possono arrossarsi, diventare brucianti e molto pruriginose, per poi assumere una colorazione bruna.
Sono i segni di un eritrasma, un’ infezione provocata da un batterio normalmente presente sulla pelle (il corine batterio) che diventa aggressivo proprio grazie all’umidità.

Se l’infezione prende il via, invece, occorre ricorrere a creme antibiotiche, associate a detergenti antisettici e/o antifungini, prescritti dal medico. Ovviamente i bagni di mare o in piscina vanno sospesi sino a guarigione avvenuta.

Se il sudore è troppo

Pericoli in vista anche per la pelle di chi, semplicemente, suda molto: le ghiandole sudoripare possono ostruirsi, facendo ristagnare la sudorazione che forma sulla schiena e sotto le pieghe del seno, soprattutto se large, puntini rossi, spesso associati a piccole gocce sottocutanee simili a rugiada.

E’ la sudamina, un disturbo che si può prevenire indossando abiti leggeri e freschi, come quelli di cotone o di lino, e capi intimi traspiranti e quindi mai di tessuti sintetici.

Se il disturbo compare ugualmente per risolverlo basta effettuare un bagno diluendo nell’acqua dell’amido di riso e applicare una crema lenitiva, a base per esempio di ossido di zinco e aloe. Quando l’irritazione si attenua,  ok ad uno scrub leggero con microgranuli di semi di frutta ,come quelli di albicocca, in modo da disostruire i pori.